L’archivio comunale
Nel 1997 l’archivio storico di Pino Torinese è stato riordinato da Lidia Arena, Andrea Calzolari, Daniela Cereia, Nicoletta Fiorio Plà e la seguente introduzione metodologica è liberamente tratta dal quel detto lavoro.
Prima del riordino, l’archivio comunale di Pino Torinese si trovava nel suo complesso in due locali al piano interrato dell’edificio comunale, in un deposito indifferenziato, senza che fosse stata istituita la sezione separata d’archivio o “Archivio storico”.
L’intero complesso documentario era stato oggetto di un riordino effettuato all’inizio degli anni Settanta del Novecento, che aveva strutturato l’archivio secondo il Titolario in XV Categorie previsto dalla Circolare del Ministero dell’Interno n.17100/2 del 1° marzo 1897, che aveva come scopo la classificazione degli affari amministrativi e contabili del Comune post 1897.
Questo ordinamento aveva erroneamente (per quanto detto sopra) incluso in Categorie sia le carte anteriori al 1897 sia le serie tipologiche (delibere, protocolli, registri finanziari, ecc.). Il riordino effettuato aveva anche inserito nel fondo comunale i cosiddetti archivi aggregati, per esempio gli archivi della Congregazione di Carità, dell’Ente Comunale di Assistenza, dell’Asilo infantile ecc., che sono fondi appartenenti ad altri enti produttori e vanno, quindi, trattati singolarmente, separati dall’archivio comunale e certo non inseriti nelle categorie, bensì riportati alla loro formazione originaria.
Il riordino è consistito in una fase preliminare di schedatura, condotta fin da principio con una duplice finalità: da una parte il riconoscimento per ogni singola unità (fascicolo o registro) della classificazione data nell’ultimo riordino, dall’altra una sua preliminare e ipotetica attribuzione all’eventuale archivio aggregato di pertinenza o a una delle serie tipologiche al fine di correggere l’errore iniziale o, ancora, separare le carte antiche.
Al termine della schedatura è risultata palese l’impossibilità di mantenere inalterato l’ultimo quadro di ordinamento, per almeno tre ordini di necessità:
- chiudere la sezione separata d’archivio secondo i termini di legge, vale a dire includendovi soltanto i fascicoli delle pratiche esaurite da più di 40 anni;
- individuare le serie dei documenti particolari, in modo, tra l’altro, da evitare che la loro inclusione nelle categorie portasse all’ipertrofia di alcune di esse;
- separare e ordinare al loro interno gli archivi aggregati.
È stata pertanto istituita la sezione separata d’archivio, comprendente i fascicoli delle pratiche anteriori al 1957. Al suo interno le carte sono state ordinate in serie di documenti particolari e in serie di carteggio, corrispondenti alle XV Categorie del Titolario del 1897; si è preferito interpretare correttamente queste ultime come quadro classificatorio per le sole carte che passano dal protocollo e che vengono a costituire il cosiddetto “carteggio degli affari” e quindi considerare a parte le serie di documenti che per loro natura si strutturano in serie autonome.
Sono quindi state costituite 9 grandi serie e alcune sottoserie. Esse raccolgono, nell’ordine: “Atti deliberativi”, “Protocolli della corrispondenza”, “Contratti”, “Registri finanziari” (con le sottoserie comprendenti i bilanci di previsione, i libri mastri, mandati e registri dei mandati, conti consuntivi, verbali di chiusura dell’esercizio finanziario e ruoli delle imposte), “Registri catastali”, “Liste di leva e ruoli matricolari”, “Registri di popolazione”, “Registri parrocchiali”, “Registri di Stato civile”.
Per quanto riguarda le Categorie e le relative Classi, si sono mantenute la loro sequenza e denominazione, anche laddove esse differivano dal Titolario del 1897 (ad esempio la classe 3 della Categoria V comprende le pratiche relative a “Imposte erariali e diritti”, mentre il Titolario prevedrebbe “Imposte e tasse comunale”, che vengono così a costituire la classe 4). La stessa numerazione delle classi è stata mantenuta invariata, anche in caso di assenza di carte per alcune classi: la loro sequenza numerica presenta quindi alcune lacune.
La descrizione inventariale delle carte è stata fornita a livello di singolo fascicolo o registro e ad ogni unità è stato attribuito un numero di corda progressivo per tutto l’archivio (“Numero di inventario”), numerazione che si sovrappone e sostituisce le segnature originali e che appare sul dorso del faldone, unico elemento per l’individuazione delle singole unità.
L’opportunità di mantenere una fisionomia documentaria unitaria a corpi archivistici fortemente connotati come autonomi, è all’origine della scelta collocare in coda alla Sezione separata d’archivio gli archivi aggregati.
Ciascuno di questi archivi è stato strutturato in serie, secondo una struttura che, a grandi linee, si ripete per ciascun archivio, e che richiama le diverse funzioni nelle attività dell’Ente: si avranno così serie di atti costitutivi, di atti deliberativi, di registri finanziari, di pratiche diverse o di corrispondenza.
Le differenze tra un archivio e l’altro nella sequenza delle serie dipende sia dalle vicende della conservazione archivistica, sia dalla diversa storia istituzionale dell’ente. Va segnalato ad esempio il caso dell’Opera Pia Nielli che, se conserva registri finanziari fin dal 1872, non reca traccia di atti deliberativi, dal momento che essa è stata amministrata dalla Congregazione di Carità di Pino di fatto fin dal 1890, di diritto dal 1893, quando un decreto regio la pone sotto l’amministrazione diretta di quell’ente.
Analogamente a quello comunale, la descrizione inventariale delle carte è stata fornita a livello di singolo fascicolo o registro; ciascuno di questi archivi presenta una numerazione di corda progressiva su tutto l’archivio, distinta da quella dell’archivio del Comune.
I fondi dell’archivio comunale di Pino Torinese sono i seguenti:
Archivio Storico del Comune di Pino Torinese (1694-1957)
Archivio della Congregazione di Carità di Pino Torinese (1765-1965)
Archivio dell’Ente Comunale di Assistenza di Pino Torinese (1937-1977)
Archivio dell’Opera Pia Nielli di Pino Torinese (1872-1971)
Archivio dell’Ufficio di Conciliazione di Pino Torinese (1937-1994)
Archivio dell’Asilo Infantile di Pino Torinese (1893-1987)
Archivio del Consorzio degli Acquedotti collinari di Pino Torinese (1859-1991)
Archivio della Pro Loco di Pino Torinese (1968-1969)
Archivio del Patronato Scolastico di Pino Torinese (1924-1975)
L’inventario del 1997 è oggi stato ridigitato su Collective Access e su Mèmora, nuova piattaforma di Regione Piemonte per i beni culturali, è consultabile da questo link: