Storia

CENNI STORICI

Pino Torinese è un comune situato nella regione del Piemonte, a pochi chilometri da Torino, in collina.

Già in epoca romana gli abitanti di Chieri, che allora si chiamava Carrea Potentia, edificarono un acquedotto per rifornire la città, del quale ci sono giunti pochissimi reperti.

Grazie al ritrovamento di alcune lapidi funebri, si è ipotizzato che, tra il III ed il IV secolo d.C., una Gens Pollia abbia abbandonato il territorio di Chieri per stabilirsi a Pino, fondando quello che sarebbe stato il più antico nucleo cittadino, Mons Surdus, dal quale sarebbe poi derivato Montesordo, poi Montesolo.

Il crollo dell’impero romano spinse gli abitanti della zona ad abbandonarla e nel luogo di Pino Torinese non si trovano testimonianze fino al IX secolo, quando Ottone III impose il dominio del vescovo di Torino su tutta la zona del Chierese. Si fa riferimento alla presenza a Montosolo di una cappella dedicata a San Silvestro curata dai monaci di Nonantola (996).

Nel 1034 i monaci lasciarono Montosolo cedendo la proprietà ai conti di Biandrate, i quali a loro volta la vendettero al monastero di Cavour. Nel 1091 la morte della contessa Adelaide di Susa creò una situazione difficile, per cui il vescovo di Torino ne approfittò per proclamare il sito signoria vescovile, anche perché il luogo era divenuto di importanza strategica, essendo situato tra Torino e Chieri.

Al posto della cappella di Nonantola, ormai in rovina, venne costruita la cappella di San Giorgio al Pinallo, sotto la protezione di Santa Maria di Chieri.

Il 24 agosto 1168 venne stipulato tra il Vescovo di Torino e i chieresi, già da un po’ di tempo costituitisi comunità indipendente, un accordo che definiva il controllo ed il dominio della casaforte di Montosolo e di tutti i beni collegati (Moncairasso e Pinariano) e stabiliva la possibilità per i chieresi di affittare un edificio adibito a residenza consolare; inoltre si consentiva il diritto di prelazione a favore di Chieri, in caso di vendita dell’edificio.

Tra il 1170 ed il 1183 venne costruita un’ulteriore struttura fortificata, la Torre Rotonda, alcune rovine della quale si possono trovare presso l’attuale Osservatorio Astronomico.

Il 21 luglio 1193 i Chieresi entrarono in guerra con Torino, poiché il vescovo aveva concesso ai Torinesi il possesso del castello di Montosolo; la guerra durò fino al 10 febbraio 1200 quando, grazie alla mediazione di Vercelli e Asti, venne firmato un trattato di pace nel quale si stabiliva che il castello tornava al vescovo, mentre i terreni circostanti restavano ai chieresi.

Tommaso II di Savoia, compresa l’importanza strategica del borgo, acquistò il castello e, tra il 1249 e il 1250, ampliò la casaforte. Il castello venne comunque nuovamente ceduto due anni più tardi al vescovo che, in accordo con i Chieresi, nominò castellano Pietro Visconti, signore di Baldissero.

Pur diminuendo l’importanza del castello, attorno ad esso iniziò ad ampliarsi il paese, prima chiamato Pinariano, poi Pinallo. Il toponimo Pino comparve solo verso la metà del XV secolo.

Nel 1440 sulle rovine della vecchia cappella venne costruita una piccola chiesa, Santa Maria del Pino, affidata, dopo un lungo contenzioso, ai Padri Carmelitani di Moncalieri, i quali nei primi anni del Cinquecento edificarono un convento.

Nel 1584, durante una visita pastorale del Vescovo di Torino, si posero le basi, concretatesi l’anno successivo, per definire Santa Maria del Pino parrocchia autonoma. Tra il 1653 ed il 1660 venne costruita una nuova chiesa, dedicata alla Madonna del Carmelo e a Sant’Andrea Corsinipatrono del paese, fatto santo in quel periodo.

Si ipotizza che la chiesa sia stata edificata dal padre Andrea Costaguta, famoso architetto, autore anche dell’Annunziata di Chieri e di altri pregevoli edifici.

All’inizio del XVII secolo, Pino Torinese, così come molti comuni limitrofi, si trovò a sostenere eventi durissimi, culminati con la peste del 1629 e le ripetute guerre contro i francesi.

La successiva pace pose i presupposti per un rapido sviluppo del luogo e il 12 gennaio 1694 Vittorio Amedeo II conferiva a Pino e a Baldissero Torinese l’autonomia amministrativa, distaccandoli da Chieri. Pino e Mongreno vennero poi concessi in feudo al conte Benso, che si dimostrò cattivo amministratore. Nel 1697 il conte, coinvolto in uno scandalo a corte, fu arrestato, privato dei suoi beni e bandito dallo stato.

Gli abitanti di Pino firmarono nel 1699 un atto con il quale sottoscrivevano (con 10 firme e 119 croci) il passaggio del paese sotto la dominazione dei Savoia.

Nel 1718 venne costruita la prima casa comunale vicino alla località Tavernette. Nello stesso anno venne effettuata una ristrutturazione della chiesa di Santa Maria. Nel 1777 Pino ricevette la visita pastorale di Monsignor Francesco Lucerna Rorengo di Rorà, durante la quale venne consacrata la chiesa parrocchiale e deposte delle reliquie sull’altare maggiore di San Teodoro e San Felice.

I moti giacobini coinvolsero anche Pino Torinese. Il 16 dicembre 1798 venne eretto sul piazzale della parrocchia l’Albero della Libertà. Durante la dominazione napoleonica qui, come in molti altri comuni piemontesi, vennero confiscati i beni dei Carmelitani.

Con la Restaurazione venne rinnovata l’amministrazione comunale e si iniziò la costruzione di opere pubbliche di rilievo: nel 1823 venne terminata la nuova strada Torino-Chieri, mentre nel 1849 venne ristrutturata e ampliata la casa comunale. Nel 1856 venne demolita e ricostruita la cappella seicentesca di Valle Ceppi.

Grazie alla volontà del professor Giovanni Boccardi, tra il 1907 ed il 1912 fu effettuato il trasferimento dell’Osservatorio Astronomico dal tetto di Palazzo Madama alla collina chiamata Bric, della Torre Rotonda.

Durante la Seconda guerra mondiale Pino Torinese fu utilizzata come punto di difesa antiaerea; il paese venne liberato dai partigiani il 20 aprile 1945

Nel 1954 venne costruito l’acquedotto per sopperire alla penuria d’acqua che aveva fino ad allora caratterizzato la zona. (wikipedia, giugno 2023)

Oggi Pino Torinese è un comune residenziale.